L’ufficio diffuso

Lavorare senza scrivania: così sarà l’ufficio del futuro.
La nuova sede romana della banca sposta l’idea dell’ufficio diffuso, dicono gli ideatori, “dove si lavora in maniera dinamica e dove gli spazi si prestano ad ospitare le varie esigenze, non solo lavorative, di chi lo vive quotidianamente”. In sostanza scompare la scrivania fissa, tutti si è più intercambiabili: si prende il pc e si va a lavorare dove c’è bisogno in quel momento, per studiare magari un progetto insieme a un collega o stare vicino al team per una specifica funzione. Non a caso, ci sono circa 3.300 postazioni ma si vanno ad ospitare circa 3.500 lavoratori nella struttura che ha una superficie costruita di 75.000 mq, con 12 piani e 4 interrati.

Ma questa tendenza è sempre più marcata, almeno nel mondo dei servizi, spiega Mariano Corso, responsabile dell’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano: la vecchia postazione multiuso, isoletta in un mare open space, non funziona più. Resta occupata al massimo il 60% del tempo: “Una falsa efficienza, perché ogni ‘C’, ogni attività fondamentale del lavoro intellettuale, collaborazione, comunicazione, concentrazione e creatività, richiede un ambiente diverso”. Così tre grandi imprese italiane su dieci, per 250 mila lavoratori, hanno già adottato lo “smart working”, tempi e luoghi di lavoro flessibili. E di queste quattro su dieci lo hanno declinato in uno “smart building”, l’ufficio intelligente. Da Microsoft a Unicredit, da American Express a Boston Consulting. La stima è di risparmiare fino al 30% di metri quadrati utilizzati. E di lì, i costi relativi.

featuring: ALLinONE slim con profili in alluminio brillantato, porte scorrevoli e a battente con doppia lastra di cristallo.

– La Repubblica 21 Aprile 2017 – PRESS

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